
Le “bugie” di Matteo Bassetti: tra scienza,spettacolo e contraddizioni
- Redazione

- 17 ott
- Tempo di lettura: 3 min

Le “bugie” di Matteo Bassetti: tra scienza, spettacolo e contraddizioni
Matteo Bassetti, infettivologo genovese, è stato uno dei volti più mediatici della pandemia da COVID-19 in Italia. Presenza costante in talk show, telegiornali, quotidiani, social network — tra interviste, dichiarazioni shock e smentite — si è costruito un’immagine tanto influente quanto controversa.
Ma se all’inizio era visto come voce autorevole del fronte scientifico, col tempo le sue parole hanno sollevato crescenti dubbi. Tra cambi di opinione, affermazioni discutibili e posizioni contraddittorie, molti si chiedono: Matteo Bassetti ha solo cambiato idea, o ha detto vere e proprie bugie?
1. “Il Covid è finito” — o forse no?
Tra le frasi che più hanno fatto discutere vi è l’affermazione ricorrente del professor Bassetti secondo cui “il COVID è finito”. In diverse occasioni ha dichiarato che il virus non è più pericoloso e che “bisogna voltare pagina”. Tuttavia, queste parole cozzano con dati ufficiali che, in alcuni periodi successivi alle sue dichiarazioni, indicavano una ripresa dei contagi e un impatto ancora serio sulle categorie fragili.
BUGIA O SEMPLIFICAZIONE?
Dichiarare finita una pandemia mentre ancora ci sono ricoveri, morti e nuove varianti può essere considerato irresponsabile o fuorviante, specialmente se a farlo è una figura medica. Anche se le sue parole erano probabilmente tese a rassicurare, in molti le hanno vissute come una minimizzazione del rischio.
2. Prima sì Green Pass, poi no?
All’inizio della pandemia, Bassetti si schierava apertamente a favore delle restrizioni, del Green Pass e della campagna vaccinale. Ma col passare del tempo, ha cominciato a definirle “esagerate”, “insensate” e “da archiviare”.
In un’intervista del 2022 affermava:
“Il Green Pass è uno strumento utile per proteggere i cittadini e incentivare la vaccinazione.”
Ma pochi mesi dopo, lo stesso Bassetti parlava di “restrizioni inutili” e accusava il governo di eccessiva rigidità.
COSA È CAMBIATO?
Secondo i critici, questo cambio di rotta non è stato motivato da nuove evidenze scientifiche, ma dalla necessità di rimanere in sintonia con l’opinione pubblica, sempre più stanca di lockdown e divieti. Una mossa opportunistica più che scientifica?
3. Il doppio volto del comunicatore: medico o opinionista?
Bassetti ha scritto libri, rilasciato centinaia di interviste, partecipato a trasmissioni di intrattenimento. Tutto legittimo, per carità. Ma la sua onnipresenza mediatica ha messo in discussione il confine tra il medico-scienziato e l’opinionista da palcoscenico.
In certi casi, le sue dichiarazioni sembravano calibrate più per fare notizia che per informare correttamente. Come quando ha detto che gli italiani sono “maleducati sanitari” o che “la mascherina all’aperto è una stupidaggine” (salvo poi difendere l’uso della mascherina in contesti chiusi).
BUGIA O PROVOCAZIONE?
Il problema non è solo il contenuto, ma il tono e il tempismo. Un medico dovrebbe misurare le parole con precisione, specialmente quando parla a milioni di persone. Invece, Bassetti ha spesso usato un linguaggio divisivo, che ha alimentato tensioni più che fare chiarezza.
4. “Io non ho mai sbagliato” — davvero?
Bassetti si è spesso difeso dicendo:
“Tutto quello che ho detto era basato sui dati del momento.”
Tuttavia, non ha mai fatto mezz’ora di autocritica pubblica. Non ha ammesso con chiarezza di aver sottovalutato o sovrastimato il virus in certi momenti. Questo alimenta l’idea di un uomo più preoccupato per la propria immagine che per l’autenticità scientifica.
In medicina, l’errore fa parte del metodo scientifico. Non riconoscerlo mai può sembrare una bugia — o quantomeno una forzatura arrogante.
5. Le accuse che ha rivolto agli altri
Nel suo libro “Pinocchi in camice”, Bassetti denuncia complottisti, no-vax e “pseudo-medici”, accusandoli di diffondere bugie. Ma viene da chiedersi: può permettersi di dare lezioni chi, a sua volta, è accusato di aver fatto affermazioni poco rigorose?
La verità è che non serve essere no-vax per criticare Bassetti: basta essere attenti osservatori. L’autorevolezza non si impone col microfono, ma con la coerenza.
Conclusione: servirebbe più umiltà
Matteo Bassetti ha avuto un ruolo importante nella pandemia, ma il suo percorso è costellato di dichiarazioni contraddittorie, posizioni altalenanti e toni che spesso hanno spaccato l’opinione pubblica.
Ha davvero detto bugie? Forse non nel senso stretto del termine. Ma tra mezze verità, semplificazioni mediatiche e cambi di posizione poco spiegati, la fiducia nei suoi confronti si è erosa. La scienza è fatta di dati, ma anche di responsabilità nella comunicazione. E su quel fronte, il professor Bassetti ha spesso preferito lo spettacolo alla chiarezza.




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