
BIAGIO IZZO: MI DIEDERO UNO SCHIAFFO E DISSI “NON MI MERITATE” POI ARRIVO’ IL SUCCESSO
- Redazione

- 26 ott
- Tempo di lettura: 2 min

Biagio Izzo ha raccontato un momento decisivo della sua vita prima che la carriera lo portasse al successo nazionale.
Quando era ancora impegnato con il duo comico Bibì & Cocò e lavorava soprattutto nei matrimoni e nelle feste di provincia, un giorno ricevette “uno schiaffo” da un conoscente: secondo l’attore, quello schiaffo “mi ha ferito come uomo, non come artista”.
Come spiegato da Izzo:
«…perché secondo lui ero arrivato tardi alla comunione di sua nipote, invece quando c’ero io non era ancora arrivato nessuno… Quel giorno mia figlia Alessia faceva la prima comunione. Io non andai, e per questo ancora mi maledico… Quando ricevetti lo schiaffo dissi: “Non mi meritate!”»
Il contesto della gavetta
Quel periodo era segnato da lavori modesti: spettacoli di cabaret, animazioni in matrimoni, cerimonie poco glamour, in ambienti spesso rumorosi e con pubblico non sempre esigente. Izzo racconta che «ai matrimoni spesso c’erano anche persone non proprio raccomandabili».
In quel contesto, quel “schiaffo” assume valenza simbolica: non solo un’offesa personale, ma un campanello d’allarme che lo spinse a riflettere sulla propria strada professionale.
La svolta decisiva
Grazie a quell’esperienza, Izzo racconta di aver detto basta al duo Bibì & Cocò in quel formato e di aver intrapreso una diversa direzione: orientarsi verso il cabaret più “autonomo”, l’imprenditoria artistica, fino ad arrivare alla televisione nazionale.
Ecco come lui stesso lo sintetizza:
«Quello schiaffo quindi è stata la volta buona… poi mi chiamò la Rai per un programma di Gianni Boncompagni; c’era tutto il Sud Italia a fare il provino e io fui scelto per “Macao”, così ho iniziato la mia carriera nazionale».
Il valore umano dietro la risata
L’aneddoto mette in luce due aspetti importanti della personalità di Izzo:
• La sensibilità: nonostante la figura del comico porti con sé l’idea del “ciarliero che scherza”, lui non ha esitato a considerare profondamente l’offesa ricevuta come un colpo alla dignità di uomo e padre.
• Il rigore nel lavoro: l’episodio diventa motore di cambiamento, dimostrando che anche gli errori o le umiliazioni possono diventare leve per evolvere e migliorare.
Perché questo ricordo merita attenzione
• Perché ci mostra come dietro la leggerezza del cabaret ci siano scelte, rotture e momenti di svolta.
• Perché conferma che la carriera artistica non è solo talento e fortuna, ma anche limiti, rinunce — e schiaffi simbolici che svegliano.
• Perché rende umano un personaggio pubblico: Izzo condivide non solo successi, ma anche ferite che lo hanno formato.
Conclusione
L’episodio dello schiaffo non è solo un racconto pittoresco: è il momento in cui Biagio Izzo, ancora prima di essere riconosciuto dal grande pubblico, si confronta con i suoi valori, con la responsabilità verso la figlia e con il desiderio di non accontentarsi. Quel gesto, che qualcuno avrebbe potuto liquidare come “episodio da camerieri-artisti”, per lui è stato la scossa che lo ha messo in movimento verso la vetta.
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