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Schettino verso la semilibertà: martedì la decisione del tribunale!!! Agro24 notizie

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    Redazione
  • 4 mar
  • Tempo di lettura: 2 min
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L’ex comandante della Costa Concordia, condannato a 16 anni di reclusione per la tragedia del Giglio, si presenterà davanti al tribunale di Sorveglianza di Roma, che dovrà decidere sulla richiesta avanzata dal suo legale, dopo aver maturato il periodo necessario per poter accedere a misure alternative al carcere. “Mi auguro che non vinca solo il mio assistito, ma il diritto”, ha dichiarato l’avvocato Paola Astarita.

Schettino è detenuto nel carcere di Rebibbia dal 13 maggio 2017, a seguito della condanna per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo e abbandono della nave. Il 12 gennaio 2013, infatti, nel naufragio avvenuto davanti all’Isola del Giglio, persero la vita 32 persone, vittime di quello che divenne il noto “inchino” davanti alla costa. La vicenda giudiziaria, che suscitò un’enorme attenzione mediatica anche a livello internazionale, iniziò subito dopo il disastro, con l’arresto di Schettino il 16 gennaio. Il comandante fu prima incarcerato e poi messo ai domiciliari, con la conferma della misura da parte della Cassazione. Il giorno successivo venne resa pubblica la famosa telefonata con il capitano della Capitaneria di Livorno, Gregorio De Falco, in cui l’ordine di quest’ultimo a Schettino, “vada a bordo, c….”, divenne virale in tutto il mondo.

Il 5 luglio dello stesso anno vennero revocati i domiciliari per Schettino, pur mantenendo l’obbligo di dimora a Meta di Sorrento. Il 20 dicembre dello stesso anno, le indagini si conclusero con l’iscrizione nel registro degli indagati di 8 persone, incluso Schettino. Le accuse a suo carico furono di omicidio plurimo colposo, naufragio, abbandono di persone incapaci di provvedere a se stesse, abbandono della nave e omessa comunicazione dell’incidente alle autorità marittime. Il 22 maggio 2013, il gup rinviò Schettino a giudizio, revocando l’obbligo di dimora. A luglio, cinque coimputati patteggiarono pene tra un anno e 6 mesi e due anni e 10 mesi. Il 15 febbraio 2015, arrivò la condanna a 16 anni, successivamente confermata dalla corte d’appello di Firenze. La sentenza divenne definitiva il 12 maggio 2017 in Cassazione. Nell’ambito del processo, Costa Crociere patteggiò una multa di un milione di euro.

Schettino si costituì nel carcere di Rebibbia, da cui non sono più trapelate notizie, dichiarazioni o informazioni. Durante la detenzione, ha tenuto una condotta tale da permettergli di beneficiare di permessi premio e di svolgere un lavoro all’interno del carcere. Dal 2020, ha anche lavorato alla digitalizzazione di alcuni processi. Il suo legale ha presentato una richiesta di semilibertà, e sono state celebrati quattro rinvii per ulteriori approfondimenti da parte dei giudici. Martedì prossimo è attesa la decisione del tribunale di Sorveglianza. Se venisse concessa la semilibertà, Schettino potrebbe lasciare il carcere durante il giorno per svolgere un lavoro esterno. “Quello che possiamo fare – ha commentato l’avvocato Astarita – è aspettare con fiducia.”

Fonte: ANSA

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