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RITA DE CRESCENZO A BELVE E ALLORA? QUALE È IL PROBLEMA?

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 24 ott
  • Tempo di lettura: 2 min
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Rita De Crescenzo a Belve — E allora? Qual è il problema?


Quando Francesca Fagnani ha annunciato che Rita De Crescenzo sarebbe stata ospite di Belve, la reazione dei social e dei media è stata immediata: una valanga di polemiche, accuse, indignazione e discussioni infinite su chi “meriti” o meno di sedersi sulla poltrona di Rai 2.

Ma la vera domanda è: perché tanto scandalo?




Un personaggio che divide ma rappresenta


Rita De Crescenzo non è un’attrice, non è una politica, non è una cantante tradizionale.

È un fenomeno popolare, nato e cresciuto sui social, che mescola ironia, caos, napoletanità e autoironia. Milioni di follower la seguono, la imitano, la criticano, la amano o la detestano. Ma una cosa è certa: esiste.

Ed è una delle poche figure capace di muovere le masse in un Paese che spesso ignora tutto ciò che arriva dal basso.




La polemica del “servizio pubblico”


L’accusa più frequente? Che la Rai, “servizio pubblico”, non dovrebbe ospitare una tiktoker “discutibile”.

Ma Belve non è un programma di informazione istituzionale: è un talk dove si raccontano personalità forti, controverse, difficili da incasellare. In passato ci sono passati politici, artisti, personaggi discussi e amati.

Se la regola del gioco è intervistare chi divide, allora la scelta di Fagnani è coerente, forse persino geniale.




Il moralismo di comodo


Ogni volta che un volto “pop” entra in uno spazio televisivo tradizionale, scatta l’indignazione “intellettuale”:


“Non si può dare visibilità a certi personaggi.”

“Non rappresenta la cultura italiana.”


Eppure la stessa televisione che ospita reality show e influencer tutti i giorni si scandalizza davanti a una tiktoker che ha costruito il suo pubblico senza sponsor, uffici stampa o agenzie potenti.

Forse la vera provocazione è proprio questa: Rita De Crescenzo non appartiene a nessuna élite. È il caos digitale che bussa alla porta del prime time.




Il messaggio dietro l’ospitata


In fondo, l’intervista di Rita a Belve sarà un test.

Per lei, che avrà finalmente modo di raccontarsi al di là dei meme e delle dirette Instagram.

Per Fagnani, che dovrà gestire un personaggio fuori dagli schemi ma autentico.

E per il pubblico, che dovrà decidere se restare incollato allo schermo o cambiare canale.


Ma gridare allo scandalo prima ancora che l’intervista vada in onda dice molto più di noi che di lei: della nostra ipocrisia, del nostro bisogno di giudicare chi esce dai confini del “politicamente accettabile”.




In conclusione


Rita De Crescenzo non è un esempio perfetto.

È un fenomeno umano, imperfetto, rumoroso, e per questo interessante.

E Belve è proprio il luogo dove i “mostri mediatici” si raccontano senza filtri.

Allora sì, sarà pure un rischio.

Ma è anche televisione viva — quella che ancora sa far discutere.


E allora, qual è il problema?


Redazione

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