
POLMONITE INTERSTIZIALE CHE HA COLPITO IL MAESTRO PEPPE VESSICCHIO
- Redazione

- 8 nov
- Tempo di lettura: 3 min

La polmonite interstiziale è una malattia che colpisce i polmoni, in particolare l’interstizio polmonare — il sottile tessuto che circonda gli alveoli, cioè le minuscole sacche d’aria dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica.
Quando questo tessuto si infiamma o si ispessisce, l’aria non riesce più a passare liberamente, rendendo difficile respirare e riducendo l’ossigenazione del sangue.
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🔍 Cos’è l’interstizio polmonare
L’interstizio è una “rete” di fibre elastiche e cellule che sostiene gli alveoli.
In condizioni normali è sottile e flessibile; nella polmonite interstiziale diventa rigido e infiammato.
Se l’infiammazione persiste, può portare a fibrosi, cioè a una cicatrizzazione permanente del tessuto polmonare.
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⚠️ Tipologie di polmonite interstiziale
Esistono diverse forme, suddivise in base alle cause o alle caratteristiche cliniche. Le principali sono:
1. Polmonite interstiziale idiopatica (IPF) – la forma più comune e grave, detta anche fibrosi polmonare idiopatica. Le cause non sono note.
2. Polmonite interstiziale non specifica (NSIP) – spesso associata a malattie autoimmuni come la sclerodermia o il lupus.
3. Polmonite interstiziale desquamativa (DIP) – legata soprattutto al fumo di sigaretta.
4. Polmonite da ipersensibilità (alveolite allergica) – causata dall’esposizione prolungata a polveri organiche (muffe, piume, pollini, ecc.).
5. Polmoniti interstiziali secondarie – dovute a infezioni virali (come SARS-CoV-2, Epstein-Barr, influenza), a farmaci o a inalazione di sostanze tossiche.
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😮💨 Sintomi principali
I sintomi possono comparire gradualmente o in modo acuto, a seconda della causa. I più comuni sono:
• Fiato corto (dispnea), soprattutto durante sforzi anche lievi
• Tosse secca persistente
• Stanchezza cronica e debolezza muscolare
• Dolori toracici lievi
• In alcuni casi: febbre, perdita di peso, dita a bacchetta di tamburo (deformazione delle dita per mancanza cronica di ossigeno)
Nelle fasi avanzate, il paziente può avere gravi difficoltà respiratorie anche a riposo.
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🧬 Cause e fattori di rischio
Le cause possono essere molteplici:
• Esposizione ambientale: polveri, fumi, muffe, amianto, silice.
• Farmaci: alcuni chemioterapici, antibiotici, antinfiammatori o antiaritmici possono danneggiare il tessuto polmonare.
• Infezioni virali: virus influenzali, SARS-CoV-2, citomegalovirus, HIV.
• Malattie autoimmuni: artrite reumatoide, sclerosi sistemica, lupus eritematoso.
• Predisposizione genetica: in alcune famiglie si riscontrano mutazioni legate alla rigenerazione del tessuto polmonare.
• Fumo di sigaretta, che è tra i principali fattori aggravanti.
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🧪 Diagnosi
La diagnosi richiede un percorso approfondito:
1. Visita pneumologica con auscultazione del torace (spesso si sentono crepitii simili al “Velcro”).
2. Tac ad alta risoluzione (HRCT) – esame fondamentale che mostra le aree fibrotiche e l’estensione dell’infiammazione.
3. Test di funzionalità respiratoria – misura la capacità dei polmoni di inspirare e ossigenare.
4. Analisi del sangue – per identificare cause infettive o autoimmuni.
5. Biopsia polmonare – in alcuni casi, per confermare la diagnosi e distinguere tra i diversi tipi di polmonite interstiziale.
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💊 Trattamento e cura
Il trattamento varia in base alla causa, ma in generale si fonda su:
• Corticosteroidi (come il prednisone) per ridurre l’infiammazione.
• Farmaci immunosoppressori (azatioprina, micofenolato, ciclofosfamide) in caso di malattie autoimmuni.
• Antifibrotici (pirfenidone, nintedanib) per rallentare la progressione della fibrosi.
• Ossigenoterapia nei casi di insufficienza respiratoria cronica.
• Riabilitazione respiratoria per migliorare resistenza e capacità polmonare.
• Nei casi più gravi e avanzati: trapianto di polmone.
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🩺 Prevenzione
Non sempre è possibile prevenire la polmonite interstiziale, ma alcuni comportamenti riducono il rischio:
• Evitare il fumo di sigaretta e ambienti polverosi o inquinati.
• Proteggersi con mascherine o dispositivi filtranti sul lavoro.
• Curare e monitorare malattie autoimmuni già diagnosticate.
• Vaccinarsi contro influenza e pneumococco per ridurre infezioni respiratorie.
• Consultare uno pneumologo ai primi segni di fiato corto o tosse cronica.
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❤️ Conclusione
La polmonite interstiziale è una patologia complessa che può avere esiti molto diversi: in alcuni casi si risolve con il trattamento, in altri può evolvere in fibrosi irreversibile.
La chiave è la diagnosi precoce e una gestione multidisciplinare (pneumologo, reumatologo, radiologo).
Con le nuove terapie antifibrotiche e un monitoraggio attento, oggi molte persone possono convivere a lungo con la malattia mantenendo una buona qualità di vita.
Redazione




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