top of page
Microfoni per programmi radiofonici

Milano, processo Ferragni: la regina degli influencer alla prova più dura

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 4 nov
  • Tempo di lettura: 3 min
ree

Chiara Ferragni, imprenditrice digitale e influencer italiana, si trova attualmente al centro di una vicenda giudiziaria che ha attirato forte attenzione mediatica: è imputata per truffa aggravata nell’ambito del cosiddetto “Pandoro Gate” – la campagna commerciale legata al prodotto “Pandoro Pink Christmas” e ad alcune «Uova di Pasqua» promosse a fini benefici. 

In questo articolo analizzeremo i fatti, le udienze in corso, le accuse, le possibili conseguenze e il contesto più ampio.

Fatti e contesto

• Nel 2022, la società Balocco S.p.A. ha lanciato il prodotto “Pandoro Pink Christmas – edizione limitata Chiara Ferragni”, associato a una campagna che indicava che parte del ricavato sarebbe andato in beneficenza all’ospedale Ospedale Regina Margherita di Torino. 

• L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato le società legate a Ferragni (Fenice S.r.l., TBS Crew S.r.l.) e Balocco per pratica commerciale scorretta: ingannevolezza nella comunicazione al consumatore e “ingusto profitto” ottenuto. 

• La Procura di Milano ha rinviato a giudizio Ferragni e altri co-imputati per truffa aggravata, sostenendo che l’operazione avrebbe indotto in errore un numero indeterminato di consumatori. 

Le udienze 2025

• Il 23 settembre 2025 è stata fissata l’udienza predibattimentale (o “pre-dibattimento”) per l’avvio del processo. 

• Il 4 novembre 2025 si è tenuta la seconda udienza pre-dibattimentale a Milano: Ferragni è apparsa in aula, assistita dai legali Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. In tale sede è stato deciso di chiedere il rito abbreviato. 

• Durante queste udienze, sono state esaminate le richieste di costituzione di parte civile (associazioni consumatori e una donna che ha acquistato il prodotto) e la modalità del processo. 

Le accuse

• Ferragni è imputata per il reato di truffa aggravata ai sensi dell’articolo 640 c.p. con aggravanti, ossia per aver “indotto in errore” i consumatori, procurandosi un ingiusto profitto a danno altrui. 

• L’accusa sostiene che l’indotto «riconducibile» all’operazione sia di circa 2,2 milioni di euro. 

• Il succo dell’accusa è che, sebbene la campagna promuovesse una donazione legata all’acquisto, in realtà la donazione era stata fatta prima o non era correlata agli acquisti come era presentata. 

Cosa rischia

• In base all’articolo 640 c.p., per la truffa aggravata la pena prevista è da 1 a 5 anni di reclusione oltre a una multa. 

• Oltre alla pena penale, possono esserci responsabilità civili per risarcimento danni nei confronti dei soggetti che si sono costituiti parte civile.

• Va tenuto conto che la scelta del rito abbreviato comporta una possibile riduzione della pena, rispetto al rito ordinario. 

Implicazioni per Ferragni

• La vicenda ha un forte impatto sull’immagine pubblica dell’imprenditrice-influencer: l’accusa di aver usato una campagna benefica per fini commerciali ha suscitato critiche sia mediatiche che del pubblico.

• Le aziende collegate erano state già sanzionate dall’AGCM: ciò non esclude la possibilità che il processo penale ponga un ulteriore banco di prova.

• In termini aziendali, la vicenda obbliga a riflettere su trasparenza, comunicazione, e modelli di marketing che uniscono brand, influencer e cause sociali.

Perché le udienze sono importanti

• Le udienze pre-dibattimentali sono fasi fondamentali perché determinano le questioni preliminari: quali parti civili possono costituirsi, quale rito verrà adottato, se vi saranno misure cautelari, ecc.

• In quelle in corso per Ferragni si decide il regolamento processuale e quindi anche la strategia difensiva.

• Il pubblico e i media seguono queste udienze perché da esse emergono elementi che influenzano reputazione e futuro professionale.

Conclusione

La vicenda che coinvolge Chiara Ferragni rappresenta un caso emblematico dei rischi che derivano dall’intersezione tra marketing digitale, influencer, prodotti con finalità dichiarate di beneficenza e la regolamentazione della comunicazione commerciale. Le udienze in corso a Milano non solo definiranno la sua posizione giudiziaria, ma avranno anche un riflesso sull’ecosistema influencer-brand in Italia.


Redazione

Commenti

Valutazione 0 stelle su 5.
Non ci sono ancora valutazioni

Aggiungi una valutazione

© 2025 by Ladinetti Vincenzo 3930537276. Powered and secured by Wix

bottom of page