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🔥 “Meloni vs Meloni? Le parole della sorella accendono lo scontro politico”

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 30 nov
  • Tempo di lettura: 3 min
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Arianna Meloni, da anni figura di rilievo nel partito Fratelli d’Italia (FdI) — attuale capo della segreteria politica e responsabile del tesseramento — sembra oggi pronta a fare un salto decisivo: secondo recenti fonti, starebbe preparando la candidatura alle prossime elezioni politiche del 2027. 

La notizia — non ancora ufficializzata dal partito — ha subito alimentato dibattito: da retrovia del potere a possibile ruolo parlamentare, per Arianna si configura un cambiamento importante. Come parte dei preparativi: ripetizioni di inglese, studio di dossier economici, incontri intensi nella sede del partito. 

Gaza e la condanna della missione navale: «strumentalizza i morti»

Una delle più recenti — e contestate — dichiarazioni di Arianna riguarda la missione Global Sumud Flotilla, organizzata per portare aiuti umanitari via mare nella Striscia di Gaza. Intervistata, ha definito l’iniziativa «vergognosa», accusandola di «strumentalizzare i morti di Gaza». 

Secondo la sorella della premier, un’azione del genere sarebbe “senza senso”, soprattutto perché — a suo dire — l’Italia sarebbe già la «prima nazione d’Europa per aiuti umanitari a Gaza». 

Con queste parole Arianna Meloni ha allineato la sua posizione a quella del governo — guidato da sua sorella — che ha espresso forti perplessità verso la Flotilla, invitando gli attivisti a desistere. 

Tra ambizioni politiche e strategia di partito

La possibile candidatura alle Politiche del 2027 non appare frutto del caso: dopo oltre trent’anni di militanza “dietro le quinte”, con ruoli organizzativi e di segreteria, Arianna sembra decisa a passare “in prima linea”. 

In un’intervista passata, aveva detto di credere che «si può fare politica anche dalle retrovie».  Oggi però — con l’impegno allo studio dei temi economici, l’apprendimento dell’inglese e l’agenda fitta di appuntamenti — è evidente che la “retrovia” si stia trasformando in un trampolino per un ruolo istituzionale. 

Questo possibile debutto parlamentare — se confermato — rappresenterebbe non solo una svolta personale, ma anche un rafforzamento del controllo del partito da parte del clan Meloni, suscitando osservazioni e tensioni all’interno della coalizione.

Perché le sue parole pesano

Le dichiarazioni di Arianna Meloni su Gaza arrivano in un momento in cui il tema mediorientale è al centro di forti tensioni internazionali e nazionali. La sua posizione — netta e critica verso iniziative attive della società civile come la Flotilla — rispecchia una linea politica di governo e ha il potenziale di influenzare l’opinione pubblica.

Allo stesso tempo, la sua ascesa politica e la possibile candidatura creano attese, dubbi e scrutinio: c’è chi la vede come un consolidamento del potere familiare, chi come un tentativo di portare esperienza organizzativa e continuità nel partito.

Conclusione: un equilibrio fragile tra potere, immagine e diplomazia

Arianna Meloni si sta ritagliando un profilo sempre più visibile: dirigente di partito, candidata potenziale, e voce autorevole in una delle questioni più delicate della politica internazionale. Le sue affermazioni — soprattutto su Gaza — mostrano la volontà di stabilire una linea chiara, coerente con il governo, anche sull’estero.

Ma la transizione da “ombra” a “protagonista” comporta rischi: maggiore visibilità significa maggiore scrutinio mediatico, e il confine tra famiglia politica, partito e istituzioni potrebbe essere percepito come sempre più sottile.

In ogni caso, il 2027 potrebbe segnare un punto di svolta nella carriera di Arianna — e forse anche per la forma che prenderà la governance interna di FdI.



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