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MADALINA GHENEA: VITTIMA PROLUNGATA DI STALKING

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 3 nov
  • Tempo di lettura: 2 min
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Una testimonianza toccante


L’attrice e modella rumena Mădălina Ghenea ha pubblicamente denunciato di essere stata vittima di una grave e prolungata vicenda di stalking.

Secondo la sua testimonianza, la persecuzione è cominciata già nel 2016 e si è protratta per anni — almeno fino al 2021/2022 — coinvolgendo aggressioni morali, minacce, insulti e molestie via social network.


Le modalità e l’impatto

• Ghenea ha dichiarato che riceveva centinaia o migliaia di messaggi, “mi scrivevano che non merito di vivere, che dovevo morire, che mi dovevano trovare nella spazzatura, che sono una vergogna”.

• Le offese non erano solo anonime, ma anche dirette a persone del suo entourage – contatti di lavoro, amici, collaboratori – e avevano lo scopo (secondo lei) di rovinarle la reputazione e alterare la sua vita quotidiana.

• In alcuni casi, ha addirittura dovuto modificare le proprie abitudini: “Ci sono stati momenti in cui avevo paura a uscire di casa… Non mi fidavo di nessuno”.

• La presenza della stalker – almeno secondo l’accusa – non si limitava al digitale: l’imputata avrebbe raccolto informazioni sugli spostamenti della Ghenea, contattato il suo entourage, creato profili falsi, tutto con la finalità di perseguitarla.


Il procedimento giuridico

• Il procedimento penale è in corso presso il Tribunale di Milano: una donna di 45 anni è stata imputata per stalking nei confronti di Ghenea, in base a un decreto del GUP del gennaio 2025.

• L’attrice si è costituita parte civile e ha dichiarato di voler «andare fino in fondo» per ottenere giustizia non solo per sé ma per la sua famiglia.

• In Aula ha raccontato tutta la sofferenza patita: «Questi messaggi mi hanno devastata… sono qui per mia figlia, che mi ha vista piangere…» ha detto durante l’udienza.


Riflessioni sul caso e sul fenomeno


Questo caso mette in luce alcuni elementi importanti:

• Lo stalking digitale può essere altrettanto invasivo e pericoloso di quello “classico”. Messaggi continui, profili falsi, contatti con l’entourage della vittima: tutti elementi che incrementano l’ansia e l’isolamento della persona perseguitata.

• Il fatto che la perseguitrice – almeno secondo l’accusa – fosse una donna, ha colpito la Ghenea, che ha commentato: «Mi sconvolge il fatto che si tratti di una donna, perché fra noi donne, il supporto ci deve essere sempre».

• L’importanza della denuncia: Ghenea ha ammesso di aver inizialmente “accettato” la situazione pensando fosse un effetto collaterale della fama; poi ha capito che non doveva essere così.

• Le conseguenze: paura, alterazione della vita quotidiana, compromissione del lavoro, cambiamento di abitudini, perdita – potenziale – di opportunità professionali.


Conclusione


Il percorso che Ghenea ha intrapreso è significativo non solo per lei, ma anche come simbolo per chiunque subisca molestie o persecuzioni online o offline. La vicenda ricorda che la notorietà non esime dal diventare bersaglio, e che il silenzio e l’attesa non aiutano chi è sotto assedio.

Attendiamo gli sviluppi del procedimento, ma l’essenziale è che la vittima, avendo preso coscienza e avviato la propria difesa, abbia l’opportunità di essere tutelata e ascoltata.


Redazione

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