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KITEMMORTO: IL LIBRO DI CIRO GIUSTINIANI CHE VALE LA PENA LEGGERE

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 28 ott
  • Tempo di lettura: 2 min
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Con il suo nuovo libro Kitemmorto… ascoltando Napoli (Editore Rogiosi Editore, 2024), Ciro Giustiniani – attore cabarettista originario di San Giorgio a Cremano – firma una sorta di “guida esperienziale” alla lingua, alle espressioni e all’anima della città di Napoli.

L’opera si propone come un viaggio non solo fisico nei vicoli e nei bassi napoletani, ma soprattutto linguistico e culturale: un’immersione nelle “voci, i modi di dire e le parole dell’inferno della lingua napoletana”.


Contenuto e struttura


Il libro è incentrato su un “viaggio lungo un giorno” durante il quale due figure – un uomo e il suo mentore – si muovono fra Napoli, tra bar, chiese, vicoli, bassi, alla scoperta di ciò che rende unica questa città e la sua lingua.

Il mentore richiama metaforicamente la figura di Virgilio, mentre l’uomo è una sorta di Dante che esplora l’“inferno” (inteso liberamente) linguistico e culturale napoletano. La scelta della parola “inferno” rimanda al borgo, alla densità sociale, ai bassi, alla vivacità della Napoli meno turistica.

Il volume è collocato nella collana “Saggi” e ha codice ISBN 9788869505522.


Temi principali

• Lingua e dialetto: Giustiniani evidenzia come il napoletano sia molto più di un dialetto: è veicolo di storie, identità, memoria collettiva.

• Mutamento e continuità: Pur raccontando una Napoli “che cambia”, l’autore insiste sulla autenticità e veracità che persiste.

• Luogo e sociologia urbana: I bassi, i vicoli, le chiese non sono mera ambientazione ma parte integrante del racconto culturale.

• Monologo e comicità: Essendo Giustiniani un comico, il testo porta anche la sua sensibilità di monologhista: ironia, ritmo, capacità di passare dalla riflessione al sorriso.


Perché vale la pena leggerlo

• Offre uno sguardo originale su Napoli: lontano dalle cartoline turistiche, vicino alla quotidianità, alla lingua vera.

• Unisce divertimento e cultura: la voce di un cabarettista che riflette sulla propria città conferisce leggerezza ma anche profondità.

• È utile a chi ama la lingua, il dialetto e l’identità partenopea – sia per i napoletani che per chi viene da fuori.

• Fa da ponte tra intrattenimento e saggio: non è un trattato accademico, ma una narrazione vivace con spunti di riflessione.


Criticità / Spunti di attenzione

• Essendo legato fortemente al contesto napoletano, alcuni modi di dire o riferimenti potrebbero risultare meno immediati per lettori non partenopei.

• L’impostazione “viaggio di un giorno” lascia forse spazio a una trattazione non esaustiva di tutti gli aspetti della lingua napoletana: rimane una selezione, non un dizionario completo.

• Chi cerca un’analisi puramente linguistica, strutturata in modo accademico, potrebbe desiderare più rigore: qui l’approccio è narrativo.


Conclusione


«Kitemmorto… ascoltando Napoli» è un invito a ascoltare – non solo a leggere – la città di Napoli. Con la voce teatrale e comica di Ciro Giustiniani, il libro diventa un viaggio alla scoperta di suoni, esclamazioni, storie e contraddizioni che fanno parte di un tessuto urbano unico. Per chi ama Napoli, la sua lingua, la sua ironia e la sua profondità, questo volume è una lettura che intrattiene e fa riflettere.


Redazione

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