
Italia spaccata su Cruciani: genio della provocazione o re del trash?”
- Redazione

- 10 nov
- Tempo di lettura: 2 min

Il programma radiofonico La Zanzara, ideato e condotto da Giuseppe Cruciani insieme a David Parenzo, è da anni uno dei talk show più seguiti in Italia per il suo stile provocatorio, irriverente, spesso al limite del consentito. 
Tuttavia, ultimamente sono emerse numerose critiche nei suoi confronti, da diversi ambiti — giornalistici, culturali e dei media — che ne denunciano toni, scelte editoriali e impatto sociale.
🔍 Le principali fonti di accusa
1. Contenuti provocatori e al limite
Il programma è noto per ospiti bizzarri, linguaggio volgare, scontri a volte scatenati tra intervenuti e conduttori. Un episodio recente: nello studio si sfiora la rissa tra un imprenditore e un rapper, e Cruciani è costretto a interrompere la puntata per “mettere la musica”. 
Per esempio, un articolo de “Il Fatto Quotidiano” titola: “’Perché mi stai fissando?’, ‘Ti spacco la faccia’: rissa sfiorata a La Zanzara”. 
2. Accuse di irresponsabilità mediatica e disinformazione
Alcuni osservatori parlano di La Zanzara come un “programma di pseudo-informazione” che sfrutta l’audience della provocazione, andando al di là dell’informazione e entrando nel “trash”. 
La giornalista Selvaggia Lucarelli ha attaccato Cruciani per aver contribuito, a suo dire, a “costruire” o alimentare figure controverse come quel caso del “giro di droga e prostituzione a cui era a capo Davide Lacerenza”. 
3. Visione anti-politically correct e scontro culturale
Cruciani ha dichiarato apertamente di essere contro molte “mode” del politicamente corretto, contro alcune istanze ambientali e verso la “cancel culture”. 
Nel suo spettacolo “Via Crux” parla di “tutto quello che pensate e non avete il coraggio di dire”, e punta il dito contro gruppi spesso considerati sensibili: vegani, attivisti, movimenti per i diritti LGBTQ+. 
💬 Perché il tema “tutti contro” è così presente
• Ampia visibilità = grande responsabilità: data la popolarità del programma (dati cita: uno dei più ascoltati su Radio 24) , molte critiche arrivano proprio dal fatto che quello che si dice al microfono ha un’eco e un impatto reali.
• Confini tra informazione e intrattenimento: La Zanzara miscela cronaca, attualità e provocazione in modo molto spinto. Per alcuni questo è libertà d’espressione; per altri è scadere nel sensazionalismo.
• Polarizzazione culturale: in un’Italia sempre più divisa tra conservatori e progressisti, programmi-shock come questo diventano luoghi di battaglia simbolica. Quando un conduttore dichiara “noi diamo voce anche a chi non ce l’ha” ma allo stesso tempo critica categorie protette, nasce il conflitto.
🧭 Quali sono gli scenari futuri
• Il programma potrebbe continuare ad alimentare polemiche e quindi attirare audience: per alcuni questa è la sua forza.
• Ma c’è anche il rischio di un contraccolpo reputazionale: se la linea editoriale viene percepita come troppo estrema o irresponsabile, sponsor, partner istituzionali o media potrebbero distanziarsi.
• Infine: la discussione sul ruolo dei talk provocatori in radio-TV resterà aperta: fin dove può (o deve) arrivare la provocazione senza superare la soglia della responsabilità sociale?
🔚 Conclusione
Il fatto è questo: La Zanzara e Giuseppe Cruciani non sono solo “oggetto” di critica, ma simbolo di un’Italia in cui il dibattito pubblico è affollato, rumoroso e spesso feroce.
Che si tratti di satira, intrattenimento o provocazione, l’eco mediatico c’è — e con essa anche le responsabilità.
Resta da vedere se il pubblico applaudirà sempre o se un giorno deciderà di voltare pagina.
Redazione




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