
Ischia, l’isola delle contraddizioni: perché molti residenti la definiscono “fallimentare”
- Redazione

- 5 dic
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Negli ultimi anni, una frase ricorre con insistenza nelle conversazioni tra residenti, lavoratori stagionali e persino alcuni turisti abituali: “Ischia è fallimentare”. Non si parla di un fallimento formale o economico, ma di una percezione collettiva maturata di fronte a problemi strutturali che sembrano peggiorare anziché essere risolti.
Turismo in bilico: boom estivo, vuoto invernale
Ischia continua ad attirare visitatori nei mesi di punta, ma al di fuori dell’alta stagione l’isola appare spesso ferma. Molte attività chiudono, i servizi si riducono e i flussi turistici non sono sufficienti a garantire un’economia stabile per chi vive tutto l’anno sul territorio.
Gli operatori lamentano costi elevati, concorrenza crescente e poca programmazione. “Si punta tutto su luglio e agosto, il resto viene improvvisato”, commentano diversi albergatori.
Trasporti marittimi: il punto più critico
Collegamenti irregolari, corse cancellate, biglietti costosi e mezzi che necessitano manutenzione: i trasporti sono uno dei motivi principali per cui l’isola viene percepita come inefficiente. I residenti, che dipendono dai traghetti per lavoro, studio e cure mediche, vivono spesso situazioni di disagio che alimentano frustrazione.
Non è raro che un guasto, il mare mosso o una decisione organizzativa lascino centinaia di persone bloccate in banchina.
Infrastrutture fragili e manutenzione insufficiente
La viabilità interna è un altro tallone d’Achille. Strade dissestate, traffico intenso e manutenzione non sempre adeguata rendono gli spostamenti complessi.
A ciò si aggiunge la questione del dissesto idrogeologico, che richiederebbe interventi costanti e piani a lungo termine. Le ferite lasciate dagli eventi meteo estremi degli ultimi anni sono ancora ben visibili e continuano a preoccupare la popolazione.
Servizi pubblici e qualità della vita
Molti cittadini segnalano problemi nella gestione dei rifiuti, negli orari dei servizi pubblici e nella manutenzione di parchi e spazi urbani. La sensazione è che manchi una visione organica per valorizzare un territorio che, per potenzialità, potrebbe competere con le migliori destinazioni del Mediterraneo.
Un potenziale enorme, ma poco valorizzato
Nonostante tutto, Ischia resta un luogo straordinario: terme naturali, mare, colline, una cultura ricca, tradizioni radicate e una comunità forte. Proprio per questo, secondo molti residenti, è ancora più doloroso vedere un’isola così ricca di risorse attraversare dinamiche che la fanno apparire “fallimentare”.
Serve un piano di rilancio strutturato
La percezione negativa non è inevitabile. Molti esperti e associazioni locali chiedono un progetto serio: investimenti, collaborazione tra Comuni, gestione del territorio moderna, politiche turistiche stabili e trasporti efficienti.
Ischia non è un’isola “fallita”, ma un territorio in difficoltà che ha bisogno di scelte coraggiose e lungimiranti per invertire la rotta. Le potenzialità ci sono: il punto è riuscire finalmente a sfruttarle.
Redazione




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