
🔥 “Il testamento di Pippo Baudo (10 MLN DI EURO DI EREDITA’) esplode in famiglia: cosa spetta davvero al figlio Alessandro”
- Redazione

- 29 nov
- Tempo di lettura: 3 min

Alessandro Baudo — spesso chiamato “Alex” — è il figlio maggiore di Pippo Baudo, nato nel 1962 da una relazione extraconiugale con la signora Mirella Adinolfi. 
Per molti anni Alessandro ha vissuto convinto che suo padre fosse il marito della madre, finché — tramite test del DNA — è stato riconosciuto ufficialmente come figlio biologico del conduttore: un riconoscimento arrivato solamente nel 2000. 
Professionista nella musica, con una carriera da produttore e musicista vissuta anche all’estero (in Australia), Alex ha mantenuto un rapporto discontinuo con Pippo: hanno trascorso insieme soltanto qualche tempo, e la scoperta della paternità — in età adulta — ha reso il rapporto strano e complicato. 
Dopo la scomparsa di Pippo Baudo, avvenuta il 16 agosto 2025, Alex ha preso posizione pubblicamente sul tema dell’eredità, chiedendo rispetto per la memoria del padre e invitando a smettere con i pettegolezzi. 
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L’eredità di Pippo Baudo: cifre, beni e beneficiari
Alla fine della sua vita, Pippo Baudo aveva accumulato un patrimonio di rilievo: secondo fonti recenti, il suo lascito si aggirerebbe attorno a 10 milioni di euro. 
Questo patrimonio non comprendeva solo denaro, ma anche diverse proprietà immobiliari (tra appartamenti a Roma e terreni in Sicilia e nel Lazio), nonché diritti d’immagine, contratti televisivi e partecipazioni societarie. 
Secondo quanto riportato al momento dell’apertura del testamento — avvenuto il 9 settembre 2025 in uno studio notarile a Bracciano (Roma) — i beneficiari designati erano: i due figli di Baudo, Alessandro e Tiziana Baudo, e la storica assistente personale di Baudo, Dina Minna. A ognuno sarebbe spettata una quota uguale di eredità. 
La scelta di includere Dina Minna come erede — alla pari dei figli — ha suscitato dibattiti e critiche pubbliche, in particolare da parte di chi ritiene che una collaboratrice non debba avere diritto a una quota equivalente a quella dei figli biologici. 
Oltre ad immobili e guadagni televisivi, nel patrimonio di Baudo risultavano anche partecipazioni in due società edili siciliane. 
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La situazione oggi: eredità non ancora accettata
A distanza di mesi dall’apertura del testamento, la situazione rimane in sospeso: nessuno tra i beneficiari indicati — né Alessandro, né Tiziana, né Dina Minna — avrebbe finora formalizzato l’accettazione dell’eredità. 
Secondo alcuni osservatori, questa inerzia potrebbe essere dovuta a complesse verifiche sulle passività fiscali o debitorie del patrimonio, oppure semplicemente a una decisione prudente: in casi di eredità così articolate, molti aspettano di chiarire ogni dettaglio prima di accettare ufficialmente. 
Nel frattempo, la vicenda suscita interesse mediatico e pubblico — anche per la presenza della segretaria tra gli eredi, decisione che in molti reputano discutibile rispetto a logiche familiari tradizionali. 
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Le parole di Alex Baudo: tra dolore e dignità
Intervistato in tv (nel programma Verissimo), Alex Baudo ha chiesto rispetto per la memoria del padre e ha condannato i pettegolezzi sui giornali:
«Sull’eredità stiamo vedendo tutte le cose. Io non c’entro niente con le chiacchiere e i pettegolezzi … Lasciamo che papà riposi in pace». 
Ha raccontato di aver appreso della morte del padre mentre si trovava in Australia, dove vive da tempo, e di essere poi rientrato in Italia per partecipare ai funerali. 
Alex sottolinea come, per lui, la priorità sia il rispetto della memoria e della privacy di famiglia — una presa di posizione che sembra voler allontanare gossip e speculazioni in un momento di dolore.
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Riflessioni e conseguenze
La vicenda dell’eredità di Pippo Baudo e del figlio riconosciuto in età adulta riporta al centro temi di attualità: rilievo della famiglia “allargata”, diritti riconosciuti tardivamente, rapporti complicati tra figli naturali, coniugi, ex mogli, collaboratori di lunga data.
La decisione di Baudo di includere la sua assistente tra gli eredi — con una quota pari a quella dei figli — potrebbe riflettere un affetto e un legame affettivo e professionale profondo, ma inevitabilmente solleva interrogativi su cosa significhi oggi “famiglia” e su quali criteri debbano guidare le ultime volontà.
La situazione attuale, con eredità ancora non accettata, lascia inoltre spazio a un potenziale contenzioso o a future decisioni che potrebbero mutare la distribuzione del patrimonio — oppure confermare la divisione voluta dal conduttore.
Infine, la reazione pacata e riservata di Alessandro Baudo invita a considerare il tema con sensibilità: non solo come un fatto di cifre e proprietà, ma come una questione personale di lutto, identità e dignità.
Redazione




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