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FUNG-WONG: IL PIU’ DEVASTANTE DELLA STORIA

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 9 nov
  • Tempo di lettura: 3 min
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Il tifone, che porta il nome internazionale Super Typhoon Fung‑Wong (localmente “Uwan”), ha colpito le Filippine con una forza impressionante: venti sostenuti fino a 185 km/h e raffiche che hanno raggiunto circa i 230 km/h. 

In vista dell’impatto, sono state ordinate evacuazioni preventive in vaste aree dell’isola di Luzon e nelle regioni costiere più vulnerabili. 

Le autorità filippine stimano che oltre un milione di persone abbiano lasciato le proprie abitazioni per mettersi in salvo. 

La situazione è resa ancora più critica dal fatto che questo evento arriva a breve distanza da un altro tifone che aveva già causato vittime e spostamenti nella medesima zona. 

Zone colpite e problematiche principali

Le regioni più colpite includono la provincia di Aurora Province, la regione del Bicol Region e le Visayas orientali. Ad esempio:

• In Bicol erano già evacuate oltre 192.000 famiglie (circa 660.000 individui) come misura preventiva. 

• In La Union, 403 famiglie (1.283 persone) sono state evacuate nelle prime ore di allerta. 

• Nella regione di Eastern Visayas erano in atto evacuazioni con oltre 3.000 persone trasferite in centri di accoglienza. 

Le minacce principali sono: vento forte, piogge torrenziali, mareggiate e possibili frane o inondazioni lampo. Le zone costiere e vallive risultano particolarmente a rischio. 

Le misure di emergenza

Le autorità filippine hanno attivato numerose misure preventive:

• Chiusura di scuole e uffici in alcune province della Luzon. 

• Cancellazione di voli nazionali e internazionali, blocco di alcune attività portuali. 

• Allerta massima (Signal No 5 in alcune zone) attivata dal servizio meteorologico nazionale Philippine Atmospheric, Geophysical and Astronomical Services Administration (PAGASA). 

• Invite alle comunità residenti in aree vulnerabili a evacuare prima che la tempesta raggiunga il suo picco. 

In questo contesto, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per accelerare i soccorsi e le risorse necessarie nei territori colpiti. 

Il contesto: perché è un’emergenza così grave

Le Filippine sono uno dei Paesi al mondo più colpiti da tifoni: in media circa 20 tempeste tropicali all’anno attraversano l’arcipelago. 

Inoltre, il fatto che questa super-tempesta arrivi subito dopo un’altra crisi meteorologica peggiora la resilienza delle infrastrutture, delle comunità e delle risorse operative. 

Le aree colpite hanno spesso abitazioni vulnerabili, terreni esposti a frane o inondazioni, e sistemi elettrici o logistici che rischiano l’interruzione quando si verificano eventi estremi.

Cosa succederà ora e cosa serve

• Le prossime ore saranno decisive: quando il tifone farà landfall, l’impatto potrebbe essere catastrofico soprattutto in aree costiere e basse.

• Le operazioni di soccorso dovranno essere immediate: evacuazioni già avviate, ma ci sarà bisogno di assistenza medica, meccanica, cibo, acqua e rifugi per chi sarà colpito direttamente.

• A medio termine, il recupero delle comunità richiederà sostegno internazionale, ricostruzione e rafforzamento delle infrastrutture.

• Fondamentale sarà anche la preparazione per eventi futuri: miglioramento degli allertamenti, evacuazione preventiva, e infrastrutture resistenti alle calamità.

Conclusione

La situazione nelle Filippine è grave e richiede la massima attenzione: una super-tempesta ha già costretto all’evacuazione di oltre un milione di persone e arriva in un Paese già debilitato da eventi recenti. Le immagini delle famiglie evacuate, dei rifugi improvvisati e delle comunità in allerta sono un potente promemoria del potere distruttivo della natura — e della necessità di risposta rapida, coordinata e solidale.


Redazione

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