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FORZA ACHILLE SIAMO TUTTI CON TE SEGNA ANCORA UNA VOLTA

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 5 nov
  • Tempo di lettura: 2 min

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C’è una battaglia che non si gioca dentro i 28 metri del parquet, una che richiede ancor più forza, coraggio e determinazione: quella che Achille Polonara sta affrontando oggi.

Dalle origini al successo

Nato ad Ancona il 23 novembre 1991, Achille Polonara ha mosso i primi passi nel basket in Italia, sognando da ragazzo come tanti. 

La sua carriera è stata una ascesa continua: dalla Serie A italiana fino ai palcoscenici europei più importanti, vestendo maglie prestigiose in Spagna, Turchia, Lituania e Italia. 

Ha conquistato titoli, riconoscimenti, e il rispetto dei compagni e avversari: non solo per i mezzi tecnici, ma per la costanza, l’umiltà e la mentalità di chi non accontenta mai.

Un giorno buio, una nuova partita

Nel 2023, Polonara affronta una prima grande prova: una neoplasia testicolare che lo costringe all’intervento chirurgico. In pochi mesi torna in campo: un segnale del suo carattere e della sua resilienza. 

Poi, a giugno 2025, arriva la diagnosi che nessuno vorrebbe mai ricevere: leucemia mieloide. 

In un’intervista ha confessato:

“Quando ho sentito ‘leucemia’ ho pensato subito alla morte. È terrificante.” 

Forza umana prima che atleta

Ciò che colpisce in Polonara non è solo il giocatore, ma l’uomo. Le sue parole denotano paura, sì, ma anche speranza:

“Mio figlio, mia figlia, mia moglie… sono il motivo per cui ho deciso di restare in piedi.” 

Ha trovato un donatore compatibile al 90% per il trapianto di midollo osseo, un passaggio fondamentale per il suo percorso di cura. 

E, nonostante tutto, ha continuato a credere nel ritorno, nel poter tornare a correre, saltare, difendere, a essere “il Polonara” che conosciamo — ma con una consapevolezza nuova.

Il “canestro” più importante

Quando si chiede “qual è la partita più difficile?”, forse non si parla di una finale o di un campionato. Per Achille quella partita ha un nome: vita. L’ha ricordato anche su testate come l’L’Osservatore Romano:

“Ho un altro canestro da realizzare.” 

Perché tornare sul parquet, per lui, non è soltanto tornare a giocare. È testimoniare che la forza, la dignità e la speranza possono convivere anche quando tutto sembra scrivere una storia diversa. È mostrare che l’atleta non è solo ciò che fa sul campo, ma ciò che diventa nei momenti in cui conta di più.

Per noi, un esempio

Polonara ci ricorda che il vero valore non è solo vincere, ma rialzarsi. Non è solo segnare, ma sempre più spesso reagire. Non è soltanto essere forte quando tutto va bene — ma essere umano, vulnerabile, autentico quando c’è da combattere per la vita.

Che tu sia tifoso, appassionato di sport o semplicemente osservatore della vita, guardando la storia di Achille puoi trovare qualcosa di più grande di un canestro: il coraggio di credere che, in qualche modo, la partita più difficile può ancora essere vinta.


Redazione

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