
DA INFO MARITTIMI ARRIVA LA TRISTE NOTIZIA😔😔😔
- Redazione

- 29 nov
- Tempo di lettura: 2 min

Addio al “postale” Palermo–Napoli. E addio anche a un pezzo di sovranità economica.
La chiusura della storica linea Tirrenia non è solo la fine di una rotta: è il simbolo di come l’Italia stia consegnando interi settori strategici a pochi gruppi privati, mentre lo Stato arretra e i cittadini restano a guardare.
Moby–Tirrenia, schiacciata dai debiti e dalle decisioni dell’Antitrust, abbandona una linea che per quasi un secolo ha rappresentato un servizio pubblico essenziale. Oltre 300 marittimi e 14 amministrativi restano sospesi nel vuoto, senza risposte, senza tutele reali, senza un piano credibile.
E cosa succede nel frattempo?
Succede che altre grandi compagnie private sono pronte a raccogliere tutto: tratte, porti, traffici commerciali, quote di mercato. Sempre meno pluralità, sempre più concentrazione.
Non è questione di un singolo imprenditore: il problema è un modello che permette a pochissimi soggetti (spesso enormi gruppi internazionali) di controllare ciò che dovrebbe essere garantito come servizio pubblico.
Quando un paese affida trasporti, logistica, porti, infrastrutture essenziali a un solo grande attore, il rischio non è “ideologico”: è concreto.
Vuol dire dipendere da interessi privati per collegamenti vitali.
Vuol dire perdere leve politiche e strategiche.
Vuol dire che il mercato decide, lo Stato subisce, e i cittadini pagano.
Ci si lamenta dell’astensionismo? Ma come possiamo stupirci se milioni di persone vedono che le scelte cruciali non passano più dalla politica, ma dagli equilibri di pochi potentati economici?
Dove i lavoratori non contano nulla, le comunità non contano nulla, le regioni periferiche meno che mai.
Il risultato è questo:
– una rotta storica chiusa;
– una compagnia nazionale al collasso;
– interi pezzi di trasporto marittimo in mano a pochissimi soggetti;
– lo Stato che interviene solo per prendere atto, mai per decidere.
Non è progresso. Non è liberalismo. È svendita.
E mentre qualcuno parla di “mercato efficiente”, un pezzo d’Italia resta più isolato, più povero, più ricattabile.
Se questa è la strada, non lamentiamoci del disincanto: quando a comandare non sono più i cittadini ma i miliardi, la democrazia perde terreno. E lo perde in silenzio, come un vecchio traghetto che parte per l’ultima volta.
Da Info Marittimi




Commenti