
🔥 “Chi è davvero il vigilante dell’Asse Mediano? La leggenda che fa impazzire Napoli”
- Redazione

- 23 nov
- Tempo di lettura: 3 min

Un’escalation criminale continua a colpire L’asse Mediano, un violento susseguirsi di rapine ai danni di automobilisti bloccati nel traffico. Le immagini dei raid hanno ben presto fatto il giro del web sortendo rabbia e indignazione.
A Napoli lo conoscono in tanti, anche se nessuno lo ha mai visto davvero in volto. C’è chi racconta di averlo incrociato sfrecciare tra le uscite dell’Asse Mediano a bordo di uno scooter truccato, chi giura di averlo visto planare tra un cavalcavia e l’altro con un mantello azzurro, e chi ancora dice che appare solo nelle ore di traffico più disperato.
È il Supereroe dell’Asse Mediano, un personaggio a metà tra mito popolare, satira urbana e fantasia collettiva partenopea.
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Una leggenda nata nel traffico
L’Asse Mediano, la grande arteria che collega la provincia nord di Napoli con la città e l’area vesuviana, è da sempre teatro di code chilometriche, sorpassi azzardati, improvvisazioni automobilistiche e piccoli drammi quotidiani.
Proprio qui sarebbe nato il racconto del misterioso supereroe: una figura inventata dal popolo per esorcizzare lo stress e la comicità involontaria che spesso regna su quella strada.
Si dice che sia apparso per la prima volta con un semplice messaggio sui social:
“Tranquilli, oggi il traffico dell’Asse Mediano lo gestisce lui.”
Un meme diventato virale. Da lì, la legenda è decollata.
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Chi è davvero il Supereroe?
Nessuno lo sa. E forse è proprio questo il bello.
Per alcuni è un autista modello, che interviene per insegnare ai patentati “creativi” che usare la freccia non è un optional.
Per altri è un giustiziere del traffico, che appare solo quando un automobilista prova a fare inversione a U nel punto meno opportuno.
Secondo un’altra teoria – la più poetica – è il “protettore degli stressati”, un eroe che si manifesta solo quando l’Asse Mediano diventa un luogo troppo difficile da affrontare da soli.
Il suo costume varia a seconda di chi lo racconta:
• c’è chi lo immagina con una tuta azzurra e il simbolo della tangenziale sul petto,
• chi lo raffigura con il casco integrale cromato,
• chi lo vede come una sorta di “Batman partenopeo”, esclusivamente operativo tra Scampia, Melito, Aversa e Afragola.
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Le sue “imprese” leggendarie
Il folklore popolare gli attribuisce imprese assolutamente improbabili, ma irresistibili:
• Fermare un’intera coda con un solo gesto della mano, stile supereroe marvelliano.
• Rimettere in carreggiata automobilisti che avevano deciso di improvvisare svolte impossibili.
• Salvare gli scooteristi che tentano manovre più audaci del necessario.
• Controllare le condizioni del manto stradale, combattendo buche e avvallamenti con armi speciali come la “Super-asfaltata istantanea”.
• Deviare magicamente i temporali, perché “se piove sull’Asse Mediano non si arriva più”.
Naturalmente niente di tutto ciò è reale, ma il racconto è diventato un modo ironico per parlare delle difficoltà, dei ritardi e dell’epicità quotidiana del traffico napoletano.
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Perché piace così tanto
Il Supereroe dell’Asse Mediano funziona perché racchiude lo spirito partenopeo:
• la capacità di ridere dei problemi,
• la tendenza a trasformare ogni disavventura in storia da raccontare,
• la creatività nell’inventare personaggi e miti contemporanei.
È un eroe che non salva il mondo, ma le giornate: un piccolo simbolo di resistenza quotidiana, nato dal popolo e alimentato dal popolo.
È la rappresentazione perfetta della Napoli che combatte il caos con ironia, del popolo che trasforma anche il traffico più infernale in un’occasione di sorriso, della fantasia che rende epico tutto ciò che altrove sarebbe solo stress.
E chissà: magari domani, mentre sei bloccato in coda al km 8, potresti intravedere una sagoma con un mantello azzurro che sfreccia tra le corsie.
A Napoli, dopotutto, tutto è possibile.
Redazione




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