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BARBARESCHI INFURIATO A LA VOLTA BUONA?

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 11 nov
  • Tempo di lettura: 2 min
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Nel corso della puntata dell’11 novembre 2025 di La Volta Buona, condotta da Caterina Balivo su Rai 1, è scoppiato un acceso confronto tra l’attore e regista Luca Barbareschi e la padrona di casa. 

Cosa è successo

Barbareschi – nel corso di un intervento in cui parlava del rapporto genitori-figli e del tema dell’eredità – ha dichiarato che non intende lasciare un’eredità ai suoi sei figli, sostenendo che «ognuno deve costruire qualcosa nella vita». 

In particolare ha affermato che i propri figli hanno già ricevuto molto (tra cui «una casa di 10 vani a Filicudi») e che ha deciso di dire «basta alla cultura del piagnisteo». 

Quando Balivo ha contro-ribattuto dicendo che «noi figli non abbiamo chiesto di essere messi al mondo», Barbareschi ha reagito con toni molto forti, definendo quella affermazione «stronzate» e «un’idiozia». 

I punti di vista a confronto

• Barbareschi sostiene che il ruolo del genitore non sia solo quello di lasciare un’eredità materiale, ma di spingere i figli a essere autonomi, a farsi carico della propria vita:

«Ognuno è artefice della propria vita… io sono contro l’eredità». 

• Balivo, intervenendo nel dibattito, ribatte che l’azione del mettere al mondo un figlio comporta delle responsabilità da parte del genitore, e che il figlio adulto non può essere lasciato solo a sé stesso:

«Se sei un padre, devi fare il padre». 

Perché lo scontro ha fatto scalpore

• Il tema dell’eredità e del contributo dei genitori ai figli in età adulta è sempre sensibile: tocca questioni di valori, educazione, supporto e autonomia.

• Il registro utilizzato da Barbareschi è poco usuale per un talk televisivo: l’uso di parole come “stronzate” e “idiozia” ha sicuramente acceso la polemica e attirato l’attenzione.

• Il contesto televisivo: in uno show leggero, un confronto così diretto e provocatorio rompe le aspettative tipiche del format, e genera dibattito tra pubblico e social.

Implicazioni e riflessioni

• Il dibattito mette in luce due concezioni opposte del rapporto genitori-figli: da un lato la visione del genitore come guida che prepara all’autonomia, dall’altro la visione del genitore come ancora di salvezza che, anche da adulto, supporta i figli.

• L’intervento di Barbareschi può essere letto anche come critica culturale a quella che definisce la “cultura del piagnisteo” — ovvero l’idea che si possa sempre contare sugli altri (familiari, genitori) invece di assumersi responsabilità.

• La reazione di Balivo richiama invece l’idea che la genitorialità comporta impegni che non si esauriscono automaticamente con la maggiore età del figlio, ma che rimangono in una certa misura.

Conclusione

Lo scontro tra Barbareschi e Balivo va oltre la semplice lite televisiva: apre una discussione più ampia sul ruolo della famiglia, sulla trasmissione dei valori, sull’eredità materiale e immateriale, e su come gestire la relazione con i figli adulti. La televisione funziona da vetrina per queste contrapposizioni, che riflettono tensioni sociali reali.


Redazione

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