🔥 “Alessandro Borghese choc: ‘Ho un figlio di 19 anni che non ho mai incontrato’”

Nel 2025 lo chef e personaggio televisivo Alessandro Borghese — noto per programmi come 4 Ristoranti — ha raccontato per la prima volta pubblicamente di avere un figlio di 19 anni, del quale non aveva mai parlato finora.

Secondo le sue dichiarazioni, la paternità è stata scoperta “molto tempo dopo” la nascita del ragazzo: “Ho saputo di essere padre dopo un po’ di tempo”, ha spiegato.

Nessun incontro — almeno per ora

Nonostante il riconoscimento legale e il fatto di sostenere il figlio “a distanza”, lo chef ha ammesso di non averlo mai incontrato di persona. Il ragazzo vive all’estero e, finora, i due non hanno avuto modo di vedersi.

Borghese dice di averlo “visto su Internet”, ma non di aver mai avuto un contatto diretto.

Quando gli è stato chiesto se vorrebbe incontrarlo, lo chef non ha chiuso la porta: “Nella vita non si sa mai”, ha dichiarato.

Un “errore di gioventù” e una scelta consapevole

Borghese stesso ha definito la paternità del figlio “un errore di gioventù”.

Nonostante ciò, ha scelto di assumersi le sue responsabilità: “Sono un super papà responsabile, lo seguo a distanza e contribuisco alla sua crescita insieme a mia moglie”, ha detto.

Una famiglia costruita con la moglie e le figlie

Oggi la vita familiare di Borghese è radicata attorno alla moglie, Wilma Oliviero, e alle due figlie nate dalla loro unione: Arizona Borghese (nata nel 2012) e Alexandra Borghese (nata nel 2016). Lo chef ha definito le ragazze “stupende” e ammette di essere “gelosissimo” nei loro confronti.

Di loro ha raccontato anche un lato paterno più rilassato, spiegando di essere “permissivo e buono” e di lasciare loro spazio, pur restando presente come papà.

Una riflessione sulla paternità in pubblico

La scelta di parlare di questo aspetto così intimo della sua vita fa vedere un lato di Borghese lontano dalle cucine e dallo showbiz: un uomo che si assume le sue responsabilità. Anche se la relazione con il figlio di 19 anni è tutt’altro che convenzionale, lo chef non cerca di nascondersi dietro al silenzio: preferisce aprirsi, dichiararsi “sostenitore” e — forse — lasciare in futuro la porta aperta a un incontro.

Redazione