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🔥 1. “ADHD: il disturbo invisibile che cambia la vita di milioni di persone”

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 29 nov
  • Tempo di lettura: 2 min
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L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), in italiano Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, è un disturbo del neuro–sviluppo che influisce sulla capacità di concentrazione, controllo degli impulsi e regolazione dell’attività motoria. Non è una “mancanza di volontà”, non è pigrizia, e non è un problema di educazione: è una condizione neurologica che accompagna l’individuo fin dall’infanzia e può continuare anche nell’età adulta.

Da cosa è caratterizzato l’ADHD?

L’ADHD si manifesta attraverso tre aree principali:

1. Disattenzione

Le persone con ADHD possono avere difficoltà a:

• mantenere l’attenzione su un compito;

• organizzare attività e rispettare scadenze;

• ricordare informazioni importanti;

• evitare distrazioni, anche minime.

Questo non significa che non sappiano concentrarsi: anzi, in alcuni momenti possono andare in “iperfocus”, ovvero concentrarsi intensamente su ciò che li appassiona.

2. Iperattività

Non riguarda solo il “muoversi troppo”. Può manifestarsi con:

• agitazione interna,

• difficoltà a stare seduti,

• bisogno di muoversi o fare qualcosa continuamente,

• difficoltà a rilassarsi.

Negli adulti spesso l’iperattività diventa più interna che fisica, trasformandosi in un senso costante di irrequietezza mentale.

3. Impulsività

L’impulsività può portare a:

• interrompere gli altri durante una conversazione,

• prendere decisioni avventate,

• difficoltà ad aspettare il proprio turno,

• reazioni emotive rapide.

Non è mancanza di educazione, ma una difficoltà neurologica nel “frenare” l’azione prima che avvenga.

Le diverse forme di ADHD

Gli specialisti distinguono tre presentazioni principali:

• ADHD con predominanza disattentiva

(persone più “distratte”, meno iperattive)

• ADHD con predominanza iperattivo-impulsiva

• ADHD di tipo combinato

(disattenzione + iperattività + impulsività)

Quando compare e da cosa è causato?

L’ADHD compare nell’infanzia, anche se spesso viene riconosciuto tardi. Le cause non sono uniche: si tratta di una combinazione di fattori genetici, neurobiologici e, in parte, ambientali.

Non è causato da:

• cattiva educazione,

• videogiochi,

• zucchero,

• “troppa energia”.

Questi sono miti molto diffusi ma privi di basi scientifiche.

Come si vive con l’ADHD?

L’ADHD non riguarda solo la scuola o il lavoro: influisce anche su relazioni, autostima, gestione del tempo, emozioni e routine quotidiane.

Molte persone con ADHD sono:

• creative,

• intuitive,

• rapide nel pensiero,

• resilienti,

• capaci di pensare in modo non convenzionale.

Con il giusto supporto, possono usare queste caratteristiche come punti di forza.

Come si affronta l’ADHD?

La gestione dell’ADHD può includere:

• supporto psicologico e strategie di organizzazione,

• interventi comportamentali,

• adattamenti scolastici o lavorativi,

• nei casi indicati dagli specialisti, trattamenti specifici (decisi da professionisti del settore sanitario).

Non esiste una “cura” perché non è una malattia: è un modo diverso di funzionare.

Perché è importante parlarne?

Perché molte persone scoprono di avere l’ADHD solo in età adulta, dopo anni trascorsi a sentirsi:

• “sbagliate”,

• “incapaci di concentrarsi”,

• “in ritardo”,

• “non all’altezza”.

Conoscere l’ADHD aiuta a capirsi meglio, a trovare strategie efficaci e a chiedere supporto quando serve — senza stigma.



Redazione

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